Noi delle Vecchie Province... ...a volte ritornano
… eccoci di nuovo in rete, cari amici del gruppo.
10 settembre 2019 Come promesso al momento della pausa riprendiamo il nostro percorso di "ragguaglio" storico delle nostre terre ex-asburgiche ancora più convinti che il raccontare la storia dal punto di vista dei "cosiddetti" perdenti spesso è più rispondente alla verità di quella storia scritta dai "cosiddetti" vincitori sovente ammantata da ideologie, beceri nazionalismi e falsità storiche. Il nostro intento non è quello di fare del revisionismo né, tantomeno, di negare lo "status quo" nel quale stiamo vivendo - a quello ci stanno pensando movimenti più titolati di questo nostro gruppo - il nostro scopo è, viceversa, portare a conoscenza di coloro che amano la verità storica, la realtà vissuta nelle nostre terre ovvero il Litorale Austriaco ed in tutti i territori asburgici passati sotto il governo ed il regime del Regno d'Italia o di altre entità nazionali a seguito della sconfitta subita nella Prima Guerra Mondiale, come la Contea del Tirolo o del Ducato della Carniola. Il tutto col limite temporale già espresso in precedenza: NOVEMBRE 1918 data in cui le Vecchie Province soccombono al nuovo assetto geopolitico post bellico.
Bene, ci siamo lasciati nel mese di giugno che eravamo in 981 amici, ora siamo in 972 (-9), ce lo aspettavamo. Ci dispiace comunque che alcuni amici ci abbiano lasciato, evidentemente l'argomento non era di loro interesse se non addirittura contrario al loro modo di vedere la storia pregressa; ma, nel contempo, siamo anche molto soddisfatti del numero di amici restanti che, ad ogni modo, rimane considerevole anche tenendo conto che l'argomento trattato può essere per molti ostico o per altri addirittura sovversivo, cosa assolutamente falsa per le finalità che il gruppo "Noi delle Vecchie Province" si è imposto per statuto. Son trascorsi due anni da quando abbiamo iniziato questa avventura e ci sembra di aver intrapreso un percorso utile alla conoscenza della vera storia. Era il settembre del 2017 e quello era, a Trieste, l'anno Teresiano: vi si celebravano i 300 anni della nascita della grande Maria Teresa. Abbiamo scelto Settembre, e volutamente la data del 10 Settembre, per rientrare in rete, perché questa giornata, per noi, ricorda un fatto tragicamente accaduto a Ginevra. Appunto in quella data nel 1898 è stata assassinata, per mano dell’anarchico Luigi Lucheni, Elisabetta Imperatrice d’Austria e Regina d'Ungheria. Fatto che ha destato profondo cordoglio e dolore, a Trieste - Triest - Trst, come in tutto il resto dell'impero.
Trieste amava Elisabetta come Sissi (Elisabetta) amava Trieste a differenza di tutto il resto dell'Italia che detestava.
Detestava non certamente per le bellezze naturalistiche ed artistiche, di cui ne godeva nei suoi molteplici viaggi, ma soprattutto per la scarsa fiducia che nutriva verso gli italiani. Elisabetta scendeva spesso a Trieste, particolarmente dopo la realizzazione della linea ferroviaria che collegava la città con Vienna e, dalla Süd-Banhof, si recava al Castello di Miramar per soggiornarvi, per incontrare il cognato Massimiliano, con il quale aveva un particolare feeling esistenziale o per trascorrere piacevoli giornate a contatto con la rigogliosa ed aspra natura del promontorio di Miramar.
Venne anche in visita al Castello di Duino assieme all’Imperatore Franz Joseph.
Trieste, poi, era per Lei il punto di partenza per raggiungere, con il panfilo imperiale "Miramar", quei luoghi tanto cari in cui cercare rifugio a ciò che la rigida vita di corte, imposta dall'etichetta spagnola e le non poche nefaste vicissitudini le avevano negato. Sta di fatto che dopo quel tragico evento un comitato sorto proprio in seguito a quella triste circostanza propose la raccolta di fondi per la realizzazione di un complesso scultoreo per ricordare la tanto amata Imperatrice, entrata nei cuori dei triestini per la sua vita splendida, la sua statuaria bellezza ma nel contempo infelice, amata forse anche più della grande Maria Teresa che quella Trieste ebbe a crearla ma che non ebbe mai avuto modo di visitare. Nel 1912 il monumento fu inaugurato e collocato nel giardinetto di fronte alla Süd-Banhof in piazza della Stazione.
Ovviamente, terminato il conflitto mondiale l'iconoclastia dei "liberatori" non tardò a manifestare il proprio odio prima imbrattando la statua con vernice verde/rossa/bianca quindi smembrando la statua che fortunatamente fu salvata e conservata nei magazzini del Castello di Miramar. Nel 1997, nell'ambito della riqualificazione della piazza antistante la stazione di Trieste Centrale, già ribattezzata Piazza Libertà, l'allora amministrazione comunale, bontà sua, pensò di dare nuovo onore all'imperatrice ricollocando la statua, rimessa in ordine, proprio di fronte alla stazione ferroviaria ma nel giardino accanto, quello che decenni prima aveva ospitato il bellissimo gruppo marmoreo eretto nel 1889 dedicato alla "Dedizione dì Trieste all'Austria" in occasione dei 500 anni da quell'avvenimento che poi segnò la sorte di Trieste nei secoli a venire. Anch'esso, ovviamente, subì la sorte vandalica dei nuovi arrivati e purtroppo poco ne rimase. Di questo bellissimo lavoro si salvò solamente la "testa" della figura femminile raffigurante la città di Trieste nell'atto di dedizione, che ora si trova presso il Museo della Guerra "de Henriquez" (o almeno si trovava fin pochi anni fa), i quattro fanali in stile "liberty" già posti ai quattro angoli del manufatto, ora sistemati agli angoli del Ponte Rosso, una parte della ringhiera in ferro battuto che ora si trova a fare da "parapetto" in un anonimo giardino cittadino nel rione di San Giacomo ed il Rosone delle Tredici Casade che si trova incastonato nell'ingresso del Castello di San Giusto https://www.facebook.com/100005639374073/posts/1164156123782356/ Bello sarebbe che una amministrazione cittadina degna di tale oneroso incarico, più che inchinarsi alle correnti politiche del momento rendesse omaggio alla storia di una città riconoscendo le sue vere origini dando atto, anche riesumando cimeli volutamente tenuti nascosti, a chi nel corso dei secoli ha fatto sì che i nuovi arrivati potessero godere di una realtà che di simili ben poche si vedono in tutto l'italico stivale. C'è poco da discutere Trieste dal 1382 è stata asburgica, dagli Asburgo è stata plasmata e creata e tutt'ora, girando per i borghi Teresiano, Giuseppino e Franceschino l'aria che si respira è quella, è un'aria mitteleuropea che poco ha a che fare con rimembranze post 1918. A tal proposito voglio concludere ricordando alcune cose secondo me importanti e che vanno sottolineate: la prima è il 189simo genetliaco avvenuto il 18 agosto scorso dell'Imperatore Francesco Giuseppe, il 17 agosto ricorreva il 132° anniversario della nascita del suo successore Carlo I d'Austria che tanto si prodigò per fare cessare quella inutile strage, unitilmente perché le grandi potenze con l'inaspettato aiuto del Regno d'Italia avevano già deciso il cambiamento geopolitico dell'Europa. Oltre a ciò il 18 agosto 1765 a Innsbruck dove aveva partecipato alle nozze del figlio Pietro Leopoldo con la principessa spagnola Maria Luisa, in seguito ad un colpo apoplettico o ad un infarto morì improvvisamente il Sacro Romano Imperatore Francesco Stefano I. Maria Teresa ne rimase profondamente sconvolta e vestirà di nero per il resto dei suoi giorni. Gli succederà il figlio Giuseppe II in co-reggenza con la madre. Come ultima cosa desideravo rammentare che il 31 luglio ed il primo agosto scorsi la RAI ha messo in onda sulla terza rete lo sceneggiato in due puntate sulla prima parte della vita di "Maria Teresa". "Noi delle Vecchie Province" che è sorto in seguito all'entusiasmo che Trieste visse nel 2017 per i trecento anni dalla sua nascita non poteva esimersi dal guardarlo e commentarlo. Secondo il nostro modesto avviso la miniserie, di produzione tedesca, nonostante alcuni errori storici ed una sceneggiatura un po' limitata nell'uso di ambientazioni più consone, forse dovuta ad una ridotta disponibilità di mezzi a disposizione, ha offerto viceversa un'ottima interpretazione dell'Imperatrice da parte di Marie Louise Stockingerche ha impersonificato Maria Teresa verosimilmente a come viene descritta nelle biografie.
Peccato che lo sceneggiato si sia limitato alla prima parte della storia perché tutto il resto della vita di Maria Teresa è molto interessante ed istruttivo. Sembrerebbe, comunque, che sia in lavorazione il sequel, con altra produzione e con altri interpreti. Certamente lo guarderemo.
Concludo questo lungo post ricordando a tutti che il gruppo
"Noi delle Vecchie Province"
è apolitico e non vuole assolutamente entrare nell'agone che senz'altro si innescherà riguardo la statua del poeta D'Annunzio.
Noi abbiamo già espresso la nostra opinione profondamente contraria e non vogliamo ritornare sull'argomento
I temi dai noi trattati, salvo qualche rara eccezione, si concludono con la fine della Grande Guerra, la dissoluzione degli Imperi Centrali e la fine delle storiche Vecchie Province.
Inoltre volevamo anticipare che dal 16 al 22 settembre ci sarà, per motivi informatici, un'altra breve pausa del gruppo che poi riprenderà in pieno la sua attività.
Augurando a tutti voi una buona vita vi aspettiamo su queste righe.
Link d'interesse storico triestino:
Scampoli di storia: il “Monumento della dedizione all’Austria”: dalla sottoscrizione popolare alla distruzione degli anni Venti - Bora.La @MIUI|
Dalla distruzione del monumento alla dedizione all'Austria al sogno tradito del TLT. L'autonomia negata di Trieste @MIUI|
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