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LA PORTA ROSSA


Cari amici di "Noi delle Vecchie Province" non è uso in questo gruppo trattare argomenti che travalichino il limite temporale che il gruppo si è imposto ovvero il 1918 anno in cui, oltre a tutto il resto, anche le Vecchie Province defungono.

Quando uno muore, in particolare se di morte violenta, non sempre riesce ad oltrepassare quel limite che lo porta nel mondo dei più. Può capitare (ovviamente fantasticando) che uno rimanga in una sorta di limbo, in attesa, o perchè deve terminare delle incombenze non ancora portate a conclusione, oppure per difendere qualcuno che sa in pericolo e costui ne è ignaro o ancora per far scoprire il suo carnefice. In questa situazione paradossale il morto/non morto cerca di comunicare con qualcuno che, riuscendo a vederlo e sentirlo, possa portare avanti la sua voce.

E' questo, più o meno, la trama dello sceneggiato televisivo "La Porta Rossa" andato in onda sulla rete nazionale RAI2 nei primi mesi dello scorso anno. Girato quasi esclusivamente nella città di Trieste in questi giorni si stanno facendo le riprese per la seconda parte che, sperando non deluda, consiglio vivamente di guardare.

Ma perchè, vi chiederete, vi sto parlando di questa cosa fantastica in questo contesto che non ha nulla a che fare con la fantasia. Il fatto è che quello che sto per raccontarvi non è affatto fantasia.

La Trieste, quella che fu la "Rosa profumata degli Asburgo", il principale porto dell'Adriatico nella Mitteleuropa del mondo di ieri, il centro mercantile tra i primi in tutta Europa, crogiolo di razze, lingue e religioni tra le più svariate non è ancora trapassata definitivamente e, come il protagonista dello sceneggiato, cerca in tutti i modi di trovare qualcuno che le dia voce per far conoscere la sua vera storia e di conseguenza il suo destino.

Sto parlando di questo a ragion veduta.

Chi abita a Trieste o chi ha avuto l'occasione di venirci e trascorrere alcuni giorni nella città senz'altro si sarà soffermato nella piazza dell'Unità d'Italia come, dopo il cambio di amministrazione, è chiamata. Già conosciuta come piazza San Pietro poi piazza Grande e poi ancora piazza Francesco Giuseppe, questa è una delle piazze più grandi d'europa aperte sul mare. Gli altri tre lati che delimitano la piazza sono rappresentati da magnifici palazzi d'epoca Asburgica. C'è il palazzo della Luogotenenza austriaca (1905) ora palazzo della Prefettura; difronte ad esso c'è il palazzo della compagnia di navigazione del Lloyd Austriaco (1884) poi Lloyd Triestino di Navigazione ora palazzo della Regione Friuli-Venezia Giulia; troviamo poi il palazzo Strati (1839) che ospita uno dei Caffè più antichi della citta il "Caffè Specchi"; poi c'è il palazzo Modello (1871). Sul lato prospicente il mare fa bella mostra di se il palazzo Municipale (1875) dalla particolare architettura sulla cui torretta ospita le statue di due mori "Mikez" e Jachez" Michele e Giacomo che battono le ore su di una storica campana. Alla sinistra del palazzo municipale troviamo il palazzo del 1873 che ospita il Grand Hotel "Duchi d'Aosta" (mi pare ovvio) opera dell'ing. Geiringer e dell'arch. Righetti, e al suo fianco il palazzo Pitteri.

Tutti questi palazzi sono sorti in età asburgica per voler degli allora illuminati imperatori d'Austria a cominciare da Maria Teresa per continuare con il figlio Giuseppe e via discorrendo.

Ma è sul palazzo Pitteri e del suo futuro uso che voglio attirare la vostra attenzione oltre all'aspetto che di conseguenza assumerà una piazza storica tra le più belle d'europa.

Bisogna, anzittutto, sapere che la maggior parte dei palazzi storici di Trieste appartenevano alla società d'assicurazioni Lloyd Adriatico molto conosciuta ed affermata nel suo campo. Le varie vicissitudini della compagnia triestina hanno voluto che il Loyd Adriatico d'Assicurazione venisse assorbito dalla società di Assicurazioni ALLIANZ, fondata a Berlino nel 1890 la quale aveva già alcuni anni prima assorbito anche la RAS, Riunione Adriatica di Sicurtà, anche questa storico pezzo dell'imprenditoria triestina dell'800 come pure la società ASSICURAZIONI GENERALI, sempre fondata a Trieste ma che per momento resite ancora all'impero della globalizzazione mantendendo perlomeno il nome di nascita.

A questo punto veniamo al nocciolo del discorso.

Allianz, diventata proprietaria di tutto il pacchetto Lloyd Adriatico decide di mettere sul mercato tutte le proprietà immobiliari (una fortuna !!!) che, oltre a palazzi storici comprende anche case di civile abitazione mettendo in serie difficoltà i casigliani, la parola d'ordine è "o compri o sloggi" ed il prezzo d'acquisto, ovviamente, è quello di mercato, ma questa è un'altra storia.

La storia che in questo frangente ci interessa e che lo storico Palazzo Pitteri, datato 1780 il più antico di tutta la piazza, sta per diventare (nel suo piano strada) un supermercato Despar.

La piazza storica tra le più belle d'europa, il salotto buono della città, lo spazio aperto adornato oltre che dai palazzi appena descritti anche da fontane e statue, spazio aperto che ospita manifestazioni musicali ed anche rievocative per "l'italianità di Trieste"con i due monumentali piloni portabandiera che fanno da sfondo, sta per diventare una sorta di Mercato Persiano.

Altro depredamento che Trieste dovrà subire, la sua piazza sulla qualche si sono svolte le più importanti vicende storiche verrà adibita a posteggio di carrelli della spesa con nei pressi più o meno giovanotti offrenti chincaglieria varia. Tutto ciò, inoltre, sarà anche causa di possibile crisi per i locali adiacenti come bar, caffè, buffet perchè ovviamente il supermercato offrirà vivande e bibite che gli avventori non disdegneranno di consumare seduti sui gradini dei momumenti.

Ma no finisce qui, perchè a qualche centinaio di metri dalla piazza ci si trova nella città vecchia denominata "Cavana" la parte storica più antica della Tergeste. Ebbene proprio in una di queste vie è stata restaurata, anche con soldi della comunità, una vecchia chiesa dedicata a San Sebastiano e San Rocco, e sapete a cosa verrà adibita questa restuarata memoria storica della città? diventerà una "Casa del detersivo". La proprietà, che è della Curia di Trieste, assicura però che solo il pianoterra sarà adibito a tale scopo in quanto al primo piano verrà aperta e consacrata una Cappella dedicata alla "riconciliazione ed alla Misericordia"

Non aggiungo altro.

Solamente una cosa per finire, come avviene nello sceneggiato "La Porta Rossa" del quale questo blog si è impadronito del titolo, Trieste del mondo di ieri vive ancora ed attraverso alcune voci forse fuori dal coro vuol far sapere la sua vera storia a coloro che non la conoscono o gliela hanno descritta male.

Povera Trieste .... dalle stelle alle stalle.


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