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BUDAPEST is always a good idea.


"Budapest ... is always a good idea"

Questa frase si trova scritta su molti souvenir che ritraggono vedute e panorami di questa splendida città ed è la verità.

Venire e, perché no, ritornare a Budapest è proprio una buona idea. Un domanda però sorge spontanea: <<Cosa c'entra Budapest con le Vecchie Province?>> La risposta è semplice e stà nella storia comune che almeno da quando è stato instaurato il compromesso Austro-Ungarico ovvero l'Österreichisch-Ungarischer Ausgleich del 1867 ha accumunato le nostre terre e le nostre radici.

Città magica Budapest che ti affascina con le sue due, anzi tre, componenti:

BUDA, la città vecchia,

PEST, quella moderna,

e forse un po' misconosciuta OBUDA, la parte più antica della Budapest che conosciamo. Ed è proprio OBUDA l'origine di questo insediamento che risale già all'età della pietra e successivamente dal primo secolo dopo Cristo e durante l'impero Romano chiamata Aquincum.

Sede di un importante presidio legionario romano istituito per fronteggiare le popolazioni germaniche deve il suo nome alla presenza di sorgenti termali che tutt'ora esistono e fanno per Budapest una delle maggiori attrattive turistiche e non solo. Obuda/Aquincum fu la capitale della Pannonia e lo stesso Danubio costituiva l'estremo confine orientale dell'Impero Romano. Ma l'impostazione della nostra "mini vacanza magiara" non è stata assolutamente storica anche perché ciò avrebbe richiesto molto più tempo di quello che avevamo a disposizione e per tempo intendo anche l'espressione "time is money". Relativamente vicini di casa e avendo respirato nei secoli scorsi la medesima storia abbiamo scelto di tuffarci in questa realtà molto simile alla nostra e, dopo Vienna e perché no prima di Praga, abbiamo deciso di visitare questa città, una delle tre città imperiali della defunta Austria-Ungheria. Così abbiamo deciso di impiegare i quattro giorni a disposizione per vivere intimamente la città visitando e percorrendo piazze e strade tra le più belle e caratteristiche che si possono vedere in Europa. Ma abbiamo anche dedicato una mezza giornata, l'ultima, alla visita di un luogo nel quale si respira veramente la storia dei secoli scorsi: il Palazzo Reale di Gòdòllö. Il suo vasto parco, di cui abbiamo potuto vedere solamente una piccola parte causa una copiosa nevicata, è secondo solamente alla Reggia di Versailles. Tre giorni interi a girare la città a bordo dei BigBus "On-opp/On-off", il giro notturno, o meglio dire serale perché in gennaio le giornate sono ancora corte, e la mini crociera notturna sul Danubio ti fanno apprezzare come non mai le peculiarità di questa città che, durante i tour per le sue strade, l'audio guida completa. Iniziare l'anno nuovo immersi nel clima freddo e in alcuni momenti anche nevoso del gennaio budapestino, ma contemporaneamente caldo ed accogliente dei caffè e delle trattorie tipiche ungheresi magari al suono della musica tzigana, è un'esperienza che ti rimane dentro e che in un certo qual modo ti calamita, ti richiama, ti dice di ritornare a vedere ciò che hai trascurato.

Noi nelle giornate che abbiamo dedicato a questa vacanza ungherese abbiamo voluto tralasciare musei ed altri siti culturali che per quanto interessanti ci avrebbero tolto tempo prezioso a quello che era il nostro disegno ovvero quello di vivere la città attraverso le sue strade, i suoi locali caratteristici mescolandoci tra la gente comune pur non capendo nella maniera più assoluta una sola parola di ungherese.

La lingua ungherese è un idioma di origine finnica completamente diverso da tutti gli altri idiomi europei e ha delle attinenze solamente con il filandese, con l'estone e qualcosa con il rumeno ed il russo. Per poter farsi capire e comunicare a Budapest è necessaria la conoscenza, almeno basilare, della lingua inglese parlata quasi in tutti i locali o, come abbiamo fatto noi, unire le poche reminescenze dell'inglese scolastico con l'uso dello "Smart phone traslator" e così abbiamo fatto. Dobbiamo dire, però che abbiamo trovato anche molte persone che parlavano l'italiano più o meno bene e questo ci ha confortato.

E così ci siamo addentrati nella città visitando la collina di Buda ammirandone i monumenti che la caratterizzano come il Castello, il Bastione dei Pescatori, la Chiesa di Mattia e percorrendo le stradine della città vecchia e della Cittadella. Scendendo dalla collina con la caratteristica Funicolare percorrendo a piedi il Ponte delle Catene ammirando lo scorrere del Danubio che a differenza di altri fiumi che attraversano varie città possiamo ben dire che il termine "Bel Danubio Blu' non è affatto azzardato.

Di ponti che attraversano il fiume ce ne sono quasi una decina ma i più caratteristici che abbiamo avuto modo di vedere sono il Ponte delle Catene, il Ponte della Libertà (già chiamato Ponte Franz Josef) ed il Ponte Erszbet o Ponte Elisabetta così chiamato in onore di Sissi molto amata a Budapest come in tutta l'Ungheria. Questo ponte non è l'originale, infatti quello storico è stato fatto saltare dai nazisti in ritirata durante la seconda guerra mondiale. Poi l'Erszbet hid, come viene chiamato in ungherese, venne ricostruito nel 1960/1964 con architettura diversa.

A Budapest tutto parla di Elisabetta come tutto ricorda Gyula Andrassy, conte, statista ungherese, primo ministro ed artefice, in un certo qual senso con l'appoggio dell'Imperatrice, dell'indipendenza dall'Austria e della nascita della duplice monarchia sorta dopo il compromesso del 1867.

Andrassy, dopo la rivolta del 1848 ed i vari movimenti del 1849, nel 1851 fu condannato a morte dal governo austriaco e trovò rifugio a Londra e poi a Parigi.

Ho fatto questa dissertazione storica per entrare nel merito della bellezza urbanistica di Budapest per la gran parte grazie, appunto, al conte Andrassy che, graziato nel 1857 anche per merito dell'imperatrice che patrocinò l'emancipazione dell'Ungheria dall'Austria e che chiese al marito l'Imperatore Franz Joseph come dono di nozze l'amnistia di tutti i detenuti politici, rientrò da Parigi e, innamorato di quella città, volle portare nella nuova Budapest alcune delle caratteristiche che aveva apprezzato negli anni di esilio nella capitale francese.

E così come a Parigi ci sono gli "arrondissement" ecco che a Budapest appaiono i "distretti"; come a Parigi c'è il "Moulin Rouge" eccone uno Budapest , ora chiuso, situato proprio sulla Andrassy utca o Andrassy Avenue perché è il viale più importante della città conosciuto anche come i "Champs-Élysées" di Budapest, lungo quasi tre chilometri, dove si trovano tutti i negozi delle più importanti firme internazionali.

Ma non finisce qui, perché nei pressi della piazza Franz Liszt, Liszt Ferenc ter in ungherese, sempre sulla Andrassy ut. ci sono i più importanti teatri della città ed è per questo che il viale e la piazza sono anche conosciuti come la "Broadway" di Budapest.

Oltre a queste amenità, però, troviamo anche la triste "Casa delle Torture" edificio che i vari regimi post Grande Guerra hanno utilizzato per recludere, torturare ed uccidere gli oppositori al regime di turno. Alla fine del viale Andrassy si apre la grande Piazza degli Eroi che ricorda i capi delle tribù che diedero vita alla nazione magiara e che ricorda un ignoto milite con un sacello al centro della piazza.

Ci sarebbero anche tante cose cose da raccontare su questa zona della città ma non voglio annoiare e quindi trasferiamoci nelle vie dello shopping più gettonate di Budapest in particolare in questo periodo in cui l'abbiamo visitata, che risente ancora delle festività di Natale e Fine Anno: la Vaci utca, la piazza Vorosmarty e la Deàk Ferenc ut. Poi il grande Mercato, sosta immancabile durante una permanenza in questa splendida città.

Ultima importante ed unica escursione fuori porta che abbiamo fatto è stata quella alla residenza reale di Gòdòllõ. Residenza imperiale preferita dall'Imperatrice Elisabetta.

Mi fermo qui.

Poi possiamo parlare dei caffè come il famoso "New York" considerato tra i più belli del mondo, o al Café Gerbeaud per gustare la torta Dobos, oppure i negozi di antiquariato e le gallerie d'arte, le trattorie storiche, la grande Sinagoga, il Palazzo del Parlamento, le piazze tutte con una statua a ricordare i personaggi storici di tutte le epoche che segnarono la storia e le sofferenze della popolazione ungherese e budapestina, il lungofiume Danubio ottimo per delle passeggiate rilassanti, i Memorial delle deportazione degli ebrei nei campi nazisti e nei gulag sovietici, oppure ancora il Parco della Città con le caratteristiche costruzioni medioevali o l'Hotel Astoria anch'esso teatro di nefaste viende durante le occupazioni naziste/sovieteche. L'hotel Astoria mantiene ancora gli arredamenti autentici del tempo.

Budapest è anche una location privilegiata dalle case di produzione cinematografica difatti molte scene del film "Evita" sono state riprese proprio a Budapest come il film "Nella terra del sangue e del miele" di Angelina Jolie.

Troppe cose ci sarebbero da raccontare e troppe cose sono rimaste ancora da vedere, e chissà che in un futuro progetto non ci sia ancora una vacanza a Budapest.

Già perché in fin dei conti ......

Budapest Is always a good idea.

Piazza Széchenyi


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